Bulgheri: mi ha fatto conoscere la poesia

Contrariamente a quanto si usa in questo blog, qui non sono io a scrivere: apro l’uscio della mia “casa di carta (virtuale)” alla testimonianza su don Vincenzo Savio da parte di alcuni fra quanti lo hanno conosciuto bene

di Cristina Bulgheri

Di Vincenzo ho tanti ricordi e un’iniziale sensazione: una grande soggezione. Intanto era il parroco, ma non uno qualsiasi: uno con una forza intellettuale importante. Sentivo la sua grande autorevolezza. Ero approdata nella grande famiglia dei Salesiani sotto lo sguardo accogliente di San Giovanni Bosco intorno ai 14 anni, adolescenza piena, grazie ad una ragazza del palazzo vicino. Mi portò lei nel gruppo. La Messa, gli incontri, i campeggi e la guida fresca di un sacerdote giovanissimo: don Valerio Baresi. Lo preferivo, più scherzoso, più allegro, più pragmatico. Sentivo don Vincenzo Savio distante, inarrivabile, uno sguardo alto, uno scalino sopra. Non osavo.

Finchè un pomeriggio lo incontrai negli uffici parrocchiali, dalla sua amata Norina: sistemava la biblioteca a cui teneva moltissimo, mi propose di seguirla, da fare servizio almeno una volta la settimana; sapeva che lettura e scrittura mi erano “amiche” e mi consegnò tra le mani un libro, allora a me sconosciuto e da allora divenuto un compagno inseparabile: “Il Profeta” di Gibran Kahil Gibran. Lo lessi. Ne cominciammo a parlare, a confrontarci e paradossalmente si squarciò il mio sguardo timoroso su di lui e fu quanto di più semplice capire che sprofondare in quella sua immane conoscenza e abbeverarsene era solo un grande privilegio. Mi stava accompagnando nel guado della giovinezza verso l’età adulta. Lo seguii a Bergamo, lo seguii all’incontro con Padre Turoldo (un altro grande!). Con Vincenzo ho conosciuto personaggi come padre Ernesto Balducci, Vittorio Messori.

Profondo e limpido, chiaro ed immenso. So di essere stata fortunata. La Provvidenza ha messo sul mio cammino una serie di persone imprescindibili: una di queste è sicuramente Vincenzo. Non ho che da ringraziare.

Nrlla foto: Vincenzo con Giovanni Bosi e Olimpia Sgherri (dal libro di Antonio Miscio dedicato alla “meravigliosa avventura di un vescovo sorridente”, editore Elledici)

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