Vi raccontiamo Vincenzo Savio noi che lo abbiamo conosciuto

Stavolta, visto l’oblio al quale ci stiamo condannando, ho aperto l’uscio di questa “casa” a qualche presenza esterna: per la prima volta non sono stato io a scrivere un post. La scintilla è stata un “messaggio in bottiglia” che Serenella Guideri ha lanciato per ricordare il doppio anniversario di una figura di prete che ha segnato molti di noi: Vincenzo Savio, che a Livorno è stato per gran parte della sua vita adulta (prima seminarista, poi parroco ai Salesiani, infine da vescovo ausiliare). Doppio anniversario: in questi giorni è il 20° della morte e in questi giorni avrebbe spento le 80 candeline sulla torta di compleanno.

Qui trovate i link ad alcune testimonianze di chi l’ha conosciuto, in seguito ne aggiungerò altri.

Ecco l’esperienza della parrocchia di Stagno raccontata da Federico Zucchelli

Così ne rende testimonianza il diacono Enrico Sassano, che è stato a lungo accanto a Savio nella costruzione della comunità ai Salesiani

Questo è l’intervento di monsignor Paolo Razzauti

Ecco il ricordo di Lorenzo Mannelli, che con lui ha collaborato per lunghi anni

Cecio torna con la memoria al giorno in cui, dopo l’incontro ufficiale a Palazzo civico, andarono da Gagarin a mangiare il 5e5

Crstina Bulgheri rievoca un episodio: la scopertaa delle poesie di Gibran grazie a Savio

L’ amarcord di Fenzi legato alla scelta di Savio nel segno della pace contro ogni idea di “guerra giusta”

Smiraglia segnala la condizione che, di fronte a prelati sbigottiti, Savio pose per accettare la nomina come vescovo

Qui il ricordo di Marco Voleri, affidato anche a una foto

E questo è il link che vi porta al  post che ho scritto io

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